Martedì 30 gennaio, alle 16.30, presso la Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina si inaugura la mostra "Madre Cabrini e gli angeli pellegrini", nelle opere di Meo Carbone. Interverranno Anna Ascani, vicepresidente della Camera, Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, il deputato Christian Di Sanzo e l'artista Meo Carbone.

La mostra è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 19.30 - ultimo ingresso ore 19.00, ingresso da Piazza di Campo Marzio 42.

Condividiamo con voi il link alla diretta dell'inaugurazione della mostra di Madre Cabrini che si terrà oggi pomeriggio alle 16.15 ora italiana, nel caso vogliate collegarvi.

L' esposizione al centro della Sala del Cenacolo presso il Complesso di Vicolo Valdina è interessante.

I pannelli sono esposti seguendo la loro tridimensionalità e creando un bel movimento, ricordando così i gruppi di migranti a cui Madre Cabrini prestava il suo aiuto.

A sinistra, un pannello con la carriera di Meo Carbone e una breve spiegazione di come è nata l'idea della mostra. In fondo alla sala, invece, un video ci fa capire meglio la figura di Madre Cabrini.

https://comunicazione.camera.it/archivio-prima-pagina/19-37172

Meo Carbone dice che il fulcro di questa mostra intitolata "Madre Cabrini e gli angeli pellegrini" è la borsa che ha accompagnato Madre Cabrini in tutti i suoi viaggi. Cabrini aveva una grande sensibilità verso gli altri. Il Papa ha ricordato più volte Madre Cabrini e per questo sentiamo di avere la protezione della Santa". Nel 1950, ricorda poi l'artista, la Santa divenne patrona dei migranti. Del resto, aggiunge, "ogni uomo è un emigrante". La sua conoscenza di Madre Cabrini è iniziata quando in gioventù ha vissuto vicino alla Chiesa del Redentore in via Sicilia a Roma, una chiesa che la stessa Madre Cabrini aveva costruito. Carbone sottolinea come parlare di emigrazione italiana significhi avere sempre davanti la storia del nostro Paese. Racconta anche che 30 anni fa, quando viveva a Chicago in un periodo in cui era appassionato di divinità indiane, scoprì che c'era una mostra sulla storia degli emigranti italiani. A San Benedetto del Tronto nel 1946 iniziò quindi la sua attività. Nella prima fase della sua carriera artistica legata a Madre Cabrini, i suoi dipinti avevano un tono cupo. L'artista voleva esprimere un senso di sofferenza attraverso i colori scuri. In seguito si impegnò nell'organizzazione di mostre sull'emigrazione italiana. Ha realizzato una mostra al Palazzo del Vittoriano dal titolo "Il sogno", poi nel 2017, in occasione del centenario della morte di Madre Cabrini, sono stati organizzati diversi eventi a Milano, Roma e Genova. Al termine del suo intervento Meo Carbone ha ricordato il valore della figura di Madre Cabrini come patrona dei migranti, una mostra che serve a non dimenticare il nostro passato e a educare gli altri a essere umani.

Commenti

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    Sr m Ethelviva il 12 marzo 2024

    L'opera di Madre Cabrini è eterna nelle sue sorelle che seguono il suo carisma Sono felice di queste sorelle Che Dio le benedica per diffondere il Suo Regno benedizioni dalla Santissima Trinità

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