Il7 settembre 2024 abbiamo avuto un seminario di prima classe con P. Wiseman Nkomo, che ha condiviso la sua saggezza sulla tutela, sulla dignità umana e su diversi tipi di abuso. Ha sottolineato che la tutela e la dignità umana sono concetti fondamentali per garantire il benessere e il rispetto degli individui all'interno della società. Ha inoltre sottolineato che l'abuso non è amore.

Ha definito la salvaguardia come le azioni intraprese per creare uno spazio sicuro per tutti. Ciò comporta la creazione di ambienti sicuri, la promozione del benessere di coloro che sono a rischio e la risposta appropriata a qualsiasi preoccupazione in materia di sicurezza. Ha affrontato il tema della dignità umana citando il Catechismo della Chiesa Cattolica: "Sostenere la dignità umana significa riconoscere che ogni persona è fatta e formata a somiglianza del Dio vivente" (CCC 1700). Questo riconoscimento implica trattare le persone con compassione, equità e rispetto, indipendentemente dalle loro circostanze o dal loro background.

Ci ha fatto riflettere su ciò che non è l'abuso e poi, dopo aver riflettuto, abbiamo tutti condiviso ciò che pensavamo non fosse l'abuso: "L'ABUSO NON È AMORE". Ha chiarito ulteriormente che l'abuso è un maltrattamento di qualcuno o qualcosa, che spesso provoca danno o sofferenza. L'abuso può assumere molte forme, tra cui quella fisica, psicologica, sessuale e spirituale. L'abuso può verificarsi in vari contesti, tra cui famiglie, relazioni, luoghi di lavoro e istituzioni. È importante riconoscere e affrontare l'abuso, poiché può avere effetti duraturi sul benessere e sulla salute mentale delle persone. 

Individuare un abuso può essere difficile perché spesso avviene a porte chiuse e può assumere molte forme. Tuttavia, ci sono alcuni segni e comportamenti che possono indicare che qualcuno sta subendo un abuso. Ecco alcuni indicatori chiave che il padre ha condiviso con noi: l'abuso fisico, che può essere identificato attraverso lividi, tagli, bruciature o ossa rotte. L'abuso emotivo/psicologico, che può essere identificato attraverso la bassa autostima, l'isolamento, l'ansia o la depressione. L'abuso sessuale può essere difficile da identificare, ma le vittime tendono a volte a essere riluttanti a impegnarsi in attività fisiche, soprattutto in situazioni che richiedono un cambio di vestiti o esami fisici. Infine, ma non meno importante, l'abuso spirituale può essere identificato attraverso improvvise espressioni di vergogna, depressione e ansia legate alle pratiche religiose, disturbi del sonno e paura intensa.

Capire e riconoscere i segni dell'abuso è il primo passo per fornire aiuto e sostegno. Il Padre ci ha incoraggiato a cercare sempre aiuto e a creare un piano sicuro per affrontare la situazione se noi o qualcuno che conosciamo sta subendo un abuso. Ha aggiunto che è fondamentale cercare aiuto e tenere sempre presente che nessuno merita di essere maltrattato. 

Porre fine agli abusi è un problema complesso e sfaccettato che richiede una combinazione di azioni personali, sociali e sistemiche. Ecco alcuni passi che possono essere compiuti per contribuire a porre fine agli abusi: 1. Riconoscere i segnali educando noi stessi e gli altri sui segnali di abuso. 2. Sostenere le vittime attraverso l'ascolto, il sostegno emotivo e l'incoraggiamento a cercare aiuto da parte di professionisti. 3. Esprimersi usando la propria voce per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'abuso e sostenere il cambiamento. Non dobbiamo rimanere in silenzio se siamo testimoni o sospettiamo un abuso, proprio come la famosa citazione della metropolitana di New York: "SE VEDI QUALCOSA, DICI QUALCOSA".

Porre fine agli abusi è una responsabilità condivisa che richiede l'impegno congiunto di individui, comunità e sistemi. Tutti noi dovremmo lavorare per garantire che ogni persona all'interno della nostra comunità sia al sicuro. Tutti noi meritiamo di essere liberi da qualsiasi forma di abuso o danno.

Grazie a Sr. Evarlyne Ndeti per aver condiviso questa notizia

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