Monsignor Bassano Dedè, una figura straordinaria

La storia di Sant'Angelo non è segnata solo dai personaggi legati alle vicende di Castel Bolognini.
Poco più avanti c'è la parrocchia. Una straordinaria figura di pastore fu Monsignor Bassano Dedè.
Nato a Lodi il 17 gennaio 1818 e ordinato sacerdote il 5 maggio 1841, prestò servizio in diverse parrocchie. Il 29 settembre 1857 fu promosso parroco di Sant'Angelo, una delle comunità più importanti con oltre 13.000 abitanti. Il nuovo prevosto desiderava una chiesa parrocchiale più grande e più bella, adatta alla popolazione. Incaricò il progettista, l'ingegner Vandoni, ma il progetto rimase tale. La nuova chiesa fu poi costruita dal suo successore, monsignor Rizzi.
Monsignor Dedè "conosceva l'odore delle sue pecore e viveva in mezzo al suo gregge", come dice oggi Papa Francesco. Preoccupato per l'"abbandono degli anziani più poveri", il 1° gennaio 1884 istituì un "ospizio per la vecchiaia" nel centro del paese, vicino alla casa parrocchiale. Morì nel 1892 all'età di 74 anni, lasciando tutti i suoi beni all'ospizio. Fu un padre spirituale saggio e discreto di Santa Francesca Cabrini, incoraggiandola a fondare il nuovo istituto religioso delle Missionarie del Sacro Cuore. Le sue risorse finanziarie furono tutte spese per la carità. Nell'atrio dell'attuale casa di riposo della Fondazione Cabrini si può vedere la sua figura austera, segnata dagli anni, con le insegne di monsignore; accanto c'è il testo biblico che aveva annotato nel registro parrocchiale al momento della fondazione della casa di riposo. Parla di un'opera nata dall'amore, che sarebbe cresciuta con l'amore e la fede cristiana di tanti.

Il parroco amava fortemente la Chiesa ed era ancorato alla sua dottrina cattolica; erano i tempi del laicismo nazionale e della nascita del Regno d'Italia. Per vicende politiche (tra l'altro, non nutriva forti "simpatie" per i garibaldini) fu arrestato due volte. I suoi fedeli lo hanno sempre amato e difeso. Oggi una via del centro cittadino è intitolata a lui. Il prevosto è ricordato per molte opere: il nuovo cimitero, le sei campane del campanile, il restauro del lazzaretto, l'ampliamento dell'ospedale Delmati, in un periodo di alta mortalità, soprattutto infantile, l'oratorio festivo presso la chiesa di San Bartolomeo, un orfanotrofio. Si interessò ai lavoratori con la Società operaia di mutuo soccorso. Lo chiamavano "padre dei poveri e difensore della fede". Oggi non si può dimenticare il 140° anniversario della fondazione dell'attuale Rsa. Da monsignor Dedè all'attuale monsignor Enzo Raimondi, con una struttura in piena espansione e ora in fase di radicale ristrutturazione. Gli anziani ospiti e gli otto sacerdoti che vivono tra le mura dell'attuale Fondazione Cabrini ricordano con gratitudine chi ha iniziato l'opera.
don Peppino Codecasa.

Monsignor Bassano Dedè

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