Questo è l'articolo della sezione Cultura della rivista svizzera "Tidningen Dagen" sul film Cabrini. Ecco la traduzione del testo dell'articolo nelle nostre lingue.
Buona lettura!
Il percorso di vita di una suora italiana diventa un film
Francesca Xavier Cabrini era nata nel nord Italia e sognava di diventare missionaria in Cina. Ma le parole del Papa le fanno cambiare rotta verso il grande Paese dell'Ovest, dove la sua missione sarà con i suoi connazionali.
A Lombardo, nell'Italia settentrionale, all'epoca parte dell'Impero austro-ungarico, la più giovane di 13 fratelli gioca vicino a un fiume. È la metà del XIX secolo. Ma dentro di lei vive un amore che non conosce limiti. Mentre raccoglie le violette e le guarda scomparire nelle barchette di carta che ha piegato, immagina che un giorno lei stessa potrà viaggiare. In paesi lontani. Per annunciare Cristo ai pagani.
All'età di 13 anni, confida il suo desiderio alla sorella maggiore. Viene liquidata con le parole: "Tu, così piccola e senza istruzione, osi sognare di diventare una missionaria?"
Quando, poco più di 50 anni dopo, esalerà l'ultimo respiro nel fragile corpo di appena un metro e mezzo di altezza in un ospedale di Chicago da lei stessa fondato, avrà attraversato l'oceano 30 volte e fondato 67 orfanotrofi, ospedali e scuole.
Tante istituzioni quanti anni di vita. Viaggiatrice, missionaria e santa Francesca Xavier Cabrini è ricordata per il suo instancabile lavoro soprattutto tra gli immigrati italiani in difficoltà - un percorso di vita che ora arriva sul grande schermo con il nome di Cabrini, un film prodotto dallo studio dietro il successo di Sound of Freedom.
Udienza con il Papa
Non andare a est, vai a ovest!
Cabrini ebbe un'udienza con il Papa. Dopo aver ricevuto un'istruzione e aver fondato un ordine religioso femminile orientato alla missione, finalmente realizzerà i suoi sogni.
Cabrini aveva in mente la Cina, ma dopo l'appello di Leone XIII a cambiare direzione, partirà per l'America. Lì, milioni di italiani, invece della speranza di una vita migliore sull'altra sponda dell'Atlantico, trovano circostanze deplorevoli.
Quando sbarca a New York nel 1889, Cabrini incontra la miseria tra i suoi connazionali. Le zone italiane della città sono famose. In un'enorme ondata di povertà, pregiudizi ed esclusione, la Cabrini e le sue seguaci, con scarse risorse, fondarono le Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù.
La leader dell'ordine, Cabrini, attraversa coraggiosamente la città e inizia a insegnare catechismo, scuole, orfanotrofi e ospedali.
Ma non è solo una missionaria. È anche un'imprenditrice. Quando si dovettero costruire nuovi edifici per l'opera, le sembrò di avere un'ispirazione divina. O come dice un biografo: "Costruì isole di riposo, rifugi sicuri dalle malattie, dal freddo, dalla fame e dalla morte; tranquille case di preghiera e scuole ventilate dall'aria fresca come se provenisse dal respiro stesso di Gesù".
Globetrottering for JesusPresto, Cabrini fonderà scuole e case per i poveri in diversi continenti.Con una costituzione fragile, ma una fede incrollabile, la piccola italiana si sta lanciando in una vita di globetrottering per Gesù. "Oltre a numerose traversate dell'Atlantico, compirà il pericoloso viaggio attraverso le Ande a dorso di mulo per raggiungere Buenos Aires e fondarvi una scuola; viaggerà anche attraverso l'America Centrale e il Brasile. Spesso si ammala, a volte ha la febbre per mesi. Ma la sua forza viene dall'unione con Gesù. Fin dall'età di otto anni porta dentro di sé una profonda esperienza dello Spirito Santo, che riceve quando viene cresimata. Il motto che ha stabilito per la sua vita sono le parole dell'apostolo Paolo: "Posso fare ogni cosa per mezzo di colui che mi fortifica".
Ancora oggi, diverse scuole, orfanotrofi e ospedali sono gestiti dalle Suore Cabrini.
Sto cercando una di loro che lavori sulla scia della Cabrini.
Era così attratta da Gesù che non poteva resistere. Si è donata completamente, dice suor Terezinha Lumbieri, lei stessa missionaria a San Paolo, in Brasile.
Nella vita della Cabrini, contemplazione e azione non possono essere separate. Non ha separato la vita dalla missione, continua suor Terezinha. La stessa Cabrini riassumeva il suo atteggiamento con le parole: "Ovunque vada, prego, e ovunque vada, evangelizzo".
Voleva essere portatrice di Cristo
Francesca Cabrini era cattolica e si impegnò affinché gli immigrati italiani non abbandonassero la loro fede, ma i bambini che oggi frequentano le sue scuole provengono da ambienti diversi. Marisa Rosseto, preside del Colégio Madre Cabrini di San Paolo, una scuola privata con quasi mille studenti, sottolinea come le nuove configurazioni familiari, gli stili di vita e i valori cambiati rappresentino oggi una sfida importante.
Cerchiamo di mantenere vivi i principi e l'eredità di Cabrini attraverso un'educazione del cuore, accogliente e attenta allo sviluppo umano e accademico, dice Rosseto.
Vogliamo aiutare i nostri studenti a svilupparsi eticamente e a diventare persone buone in grado di cambiare la società, continua.
Da un'opera più incentrata sugli immigrati italiani, l'opera della Cabrini e delle sue suore è diventata un'opera mondiale che copre sei continenti e quindici Paesi. Era solita dire che avrebbe voluto costruire un piroscafo chiamato Cristoforo - portatore di Cristo - perché potesse viaggiare verso tutti i popoli e far conoscere il nome di Gesù fino all'ultima isola dell'universo. Non c'era nessun piroscafo. Ma la tredicesima fragile sorellina lombarda, con il suo amore sconfinato per Cristo, ha lasciato grandi onde nel nostro mondo quando ha seguito i suoi sogni.
Come una viola in una barchetta di carta.
Grazie alla rivista Dagen